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Dal flash mob al fiasco del click day: il malcontento dei ristoratori cresce

In Sardegna non si placa il malcontento dei ristoratori e gestori di bar e locali.

Da quando l’Isola è passata in zona arancione, a causa del Covid, i locali possono lavorare soltanto con l’asporto. Questo rappresenta l’ennesimo colpo su una categoria già stremata dalla crisi economica causata dal Covid.

La Fipe Confcommercio Sud Sardegna ha organizzato un flash mob di protesta per i locali. Un gesto simbolico, ognuno ha manifestato nel proprio locale alle 12, rispettando le norme anticovid. L’associazione di categoria ha il sostegno di altre 14 sigle sindacali e datoriali (Confartigianato Sud Sardegna, Fisascat-Cisl, Confagricoltura Cagliari, Confapi Sardegna, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, UILTuCS, Casartigiani Sardegna, Crel Sardegna, Confindustria, Federalberghi, Confesercenti Sardegna, Cna Sardegna, Coldiretti Cagliari e Wine&Food Sardinia).

Datori di lavoro, ristoratori, collaboratori, baristi e non solo. Tutti insieme per “un minuto per chi si è fermato, un minuto per riflettere, un minuto per ripartire insieme”. I video sono stati  pubblicati su Facebook e su Instagram con l’hashtag #unminutoxnoi.

“Un minuto per riflettere e ripartire insieme”, ha spiegato Emanuele Frongia, presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna. Precisando che si tratta di “un’azione simbolica, per ricordare chi non c’è più, i dipendenti in cassa integrazione, chi ha perso il posto di lavoro”.

Ma questa è soltanto l’ennesima protesta dei lavoratori della ristorazione che chiedono di poter lavorare o almeno di ricevere degli aiuti sufficienti per andare avanti.

Un’altra scintilla ha fatto esplodere le polemiche: il fiasco del “Click Day” sul portale Sil di Sardegna Lavoro, per l’erogazione dei settemila euro una tantum per i lavoratori autonomi, con o senza Partita IVA, imprese e organismi, del settore spettacolo, intrattenimento e palestre.

Il sistema è andato in tilt. Quindi i lavoratori non hanno potuto richiedere l’aiuto. Per questo poco dopo la Regione ha fatto sapere che: “L’avviso pubblico per la concessione di un’indennità una tantum per i lavoratori autonomi è temporaneamente sospeso”. Per l’erogazione dei settemila euro una tantum si dovrà ancora aspettare, sperando che la prossima volta il sistema non faccia ulteriori scherzi. “Tutti i soggetti interessati potranno procedere al caricamento e presentazione ex novo delle istanze a partire dalle ore 10:00 di lunedì 1 febbraio 2021”, fanno sapere dalla Regione.

Sulla crisi dei lavoratori del piccolo commercio si è pronunciato anche l’assessore del Turismo, Commercio e Artigianato, Gianni Chessa. Secondo l’Unione Sarda sarebbe stato accusato dal presidente regionale di Confesercenti per essere “disattento nei confronti del piccolo commercio, che non recepisce le loro proposte e non ha incontrato le associazioni di categoria”. Ma Chessa ha smentito: “No. E ho i documenti che ‘registrano’ convocazioni e riunioni con tutti i rappresentanti delle associazioni di categoria”.
E su i ristoranti ha detto: “Ma quando mai uno deve sentirsi dire alle 23 che la cucina è chiusa, o un turista che vuole mangiare un piatto di spaghetti alle 18 non può farlo. In una città turistica si deve poter mangiare ‘non stop’, è così in tutto il mondo. Cominciamo da subito con questi cambiamenti, lavoriamo tutti assieme, io sono pronto a fare la mia parte”.

Nel frattempo l’Isola continua a stare in zona arancione, in attesa che il Governo prenda in considerazione la richiesta, del presidente della Regione Christian Solinas, di riclassificare la Sardegna in zona gialla. In alternativa, sarà necessario aspettare fino al 7 febbraio per un’eventuale riclassificazione.
Staremo a vedere.

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