Tutti i software sono uguali (più o meno). Oppure no?

Ogni tanto capita di sentire questa affermazione: tutti i software più o meno sono simili. Si potrebbe argomentare per anni sulla questione, e non arrivare a niente. Facciamo così, lo ammettiamo: in circolazione ci sono molti prodotti validi. Ora magari spostiamo l’attenzione su un altro concetto: cosa vuol dire “valido”.

Se entri in una concessionaria BMW e chiedete se la FIAT 500 sia o meno una buona auto, ti diranno certamente di sì. Se entri in una boutique Armani e chiedete se i prodotti Benetton sono buoni, ti diranno ancora una volta di sì. Allora? Allora il punto è spostare il focus sull’esigenza. Se parliamo di esigenza, vedrai che non è proprio automatico pensare che la FIAT 500x sia meglio o peggio di una BMW 530d.

Ma noi non parliamo di auto, ma di software gestionali. E ora faccio una domanda a bruciapelo a chi ha già un gestionale da anni: negli ultimi anni quante volte è successo che il tuo fornitore si è presentato da te proponendoti un upgrade al tuo sistema e hai pensato “porca pupazza, non ci avevo neanche pensato: questo è proprio quello che mi serve e non lo avevo neanche capito! Grazie Mr.X”.

Se è successo almeno una volta, complimenti: avete un partner tecnologico all’altezza. Tenetevelo stretto e andateci d’accordo a tutti i costi. Ma se per caso sono anni che non accade… vi suggerisco di farvi qualche domanda. Perché nel campo tecnologico non esiste niente oggi che sia anche solo simile a ciò che si usava 5 anni fa: TV, smartphone, lettori multimediali, orologi… giù fino ad arrivare ai cruscotti delle automobili. Oggi la TV è smart, iPhone ha Siri, il cinema è 3D, e l’auto ti legge gli sms. Se il tuo sistema gestionale, esattamente come 5 anni fa, ti permette di prendere la comanda, inviare la comanda, stampare la comanda, stampare il conto, dividere il conto… e… e… e basta… mi dispiace dirtelo in maniera così diretta, ma hai un problema. Magari hai un palmare più bello. Magari hai una funzione in più. Ma magari non è cambiato sostanzialmente niente.

È come entrare in quel ristorante in cui hai mangiato tante volte, e hai sempre mangiato bene, ma all’improvviso ti accorgi che l’antipasto è buono, ma è sempre il solito antipasto; che il primo è buono, ma è sempre il solito primo; e perfino il dolce è ottimo, ma santa pazienza è sempre lo stesso. E all’improvviso hai voglia di cambiare ristorante e non hai capito neanche perché.

 

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