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Covid, ristoranti in crisi. Le soluzioni dei fornitori di food & beverage

Per sopravvivere alla crisi causata dal Covid occorre mettere in pratica nuove soluzioni.

È ormai noto alle cronache che tanti ristoranti italiani siano stremati a causa della pandemia. Come reagiscono invece i fornitori di food & beverage al crollo del mercato?

Molti locali sono rimasti chiusi per mesi, durante il lockdown, e qualcuno non ha più riaperto. Di conseguenza, “secondo Coldiretti, gli ordini di prodotti alimentari destinati ai consumi fuori casa sono crollati dell’80% rispetto al 2019”, così scrive il Sole 24 Ore. Questo avrebbe determinato una perdita annua di oltre 8 miliardi di euro di fatturato per le aziende che producono food & beverage.

Così, secondo il Sole 24 Ore, diversi fornitori di ristoranti, pizzerie, mense e non solo, starebbero inventando nuove strategie per fronteggiare il calo degli ordini. Molti hanno cambiato il loro modello aziendale e starebbero ripensando la loro offerta.

Le soluzioni – C’è chi adotta nuove modalità di vendita e chi invece mette da parte i prodotti in attesa di tempi migliori. È il caso del Consorzio del Parmigiano Reggiano che secondo quanto riporta il Sole 24 Ore avrebbe ritirato 320mila forme di formaggio per farle stagionare più a lungo.

Sulla stessa linea ci sarebbero anche gli allevatori di bufale che sarebbero stati autorizzati a congelare il latte appena munto per lavorarlo in un secondo momento.

Altre aziende, invece, per affrontare la crisi avrebbero cambiato il loro mercato di riferimento e adottato nuove strategie di vendita, come le consegne a domicilio.

Per esempio, la Cooperativa Pescatori di Arborea ha continuato a vendere cozze, vongole, bottarga e orate Nieddittas, consegnandole non solo ai ristoranti ma anche ai consumatori, portandole direttamente a casa loro.

C’è chi invece, come Fruttacom, sta riorganizzando le vendite attraverso un servizio di e-commerce. Anche l’azienda trentina, specializzata nella fornitura di ortofrutta fresca e di qualità a hotel e ristoranti, ha optato per un sistema di consegna a domicilio settimanale.

Starebbero puntando sulle vendite online anche i pescatori che, sempre secondo quanto scrive il Sole 24 Ore, utilizzerebbero il portale Itty.fish per vendere il pesce fresco entro 48 ore.

Un’altra soluzione innovativa è quella adottata dalla Cattel, azienda  leader nella distribuzione di prodotti food nel settore dell’industria alberghiera. Cattel avrebbe rimodulato la sua offerta attraverso la vendita di prodotti surgelati con una tecnologia innovativa, IQF, che permette di evitare gli sprechi. L’azienda sarebbe riuscita in questo modo a contrastare la crisi Covid e a far risalire le vendite coprendo nuove aree.

Ha un portale e-commerce tutto suo anche l’azienda Longino & Cardenal, che vende prodotti d’alta cucina.

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