decreto Ristori

Attivato il decreto Ristori, fino a 25mila euro per i ristoranti.

Via libera dal Governo al decreto Ristori. Da metà novembre dovrebbero arrivare gli indennizzi sul conto corrente delle persone in difficoltà economica.

La nuova misura, approvata ieri pomeriggio, è stata introdotta per cercare di compensare alle misure restrittive contenute  nell’ultimo Dpcm anti coronavirus, che impone la chiusura forzata di bar e ristoranti alle 18.00 e il blocco totale di piscine e palestre.

decreto ristoratori

Stop Imu, estensione cassa integrazione per ulteriori sei mesi, nuovo credito di imposta per gli affitti e aiuti per i lavoratori stagionali e occasionali. Sono alcune delle misure principali previste dal nuovo decreto. “Il provvedimento vale oltre 5 miliardi. Ho firmato il nuovo decreto solo quando siamo stati sicuri che queste risorse c’erano”, ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

A chi spettano gli aiuti – I nuovi indennizzi per i cali di fatturato causato dalle restrizioni previste dall’ultimo Dpcm interesseranno ristoranti, bar, pub, gelaterie, pasticcerie, palestre, piscine, sale giochi, discoteche, cinema, teatri e tante altre categorie. Si tratta di tutte le attività che sono obbligate a chiudere o che dovranno abbassare le serrande in anticipo. Per il momento sono esclusi gli hotel e le strutture ricettive. Sono ancora in forse gli aiuti per taxi e Ncc.

Quindi il decreto legge disporrà di sostegni economici per tutte le aziende costrette a subire limitazioni.

I finanziamenti previsti – Per le attività costrette a chiudere alle 18.00 il ristoro sarà del 100%, per i ristoranti la percentuale sarebbe invece del 150%. Mentre chi chiude completamente avrà diritto a un indennizzo fino al 200%. Infine per chi non ha più riaperto è previsto un contributo del 400%.

Nel dettaglio le nuove disposizioni prevedono:

  1. La cancellazione seconda rata dell’Imu, quella che si paga entro il 15 dicembre, per le attività colpite dall’ultimo Dpcm. Quindi per palestre, piscine ma anche per bar e ristoranti. (A disposizione ci sono 114 milioni di euro).
  2. La reintroduzione del reddito di emergenza, per un mese. Sono previsti fino a 800 euro di aiuti per le persone in difficoltà, per quelle che non hanno requisiti per ottenere il Reddito di cittadinanza.
  3. Previsto un credito di imposta per chi paga un affitto, che corrisponderà in uno sconto sulle tasse per tre mesi. (L’operazione costerebbe 260 milioni di euro).
  4. Ci saranno altre sei settimane di cassa integrazione, che potrebbero arrivare fino a 10 mesi. (Il costo è di 1.6 miliardi).
  5. L’arrivo dei contributi a fondo perduto – che sarà leggermente superiore a quello precedente – è previsto entro novembre. “Forse entro l’11. Quelli che hanno già presentato domanda lo riceveranno in automatico”, dice il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. L’erogazione sarà automatica per chi ha già presentato la domanda a giugno, si riceverà un bonifico. Inoltre la nuova misura prevede che tra i beneficiari ci siano anche le aziende con fatturato superiore a 5 milioni di euro, purché si sia avuto un calo di fatturato pari al 50 per cento.
  6. E’ prevista anche un’indennità di mille euro per i lavoratori stagionali del turismo, di quelli dello spettacolo, dei centri sportivi. L’aiuto interesserà anche i lavoratori occasionali e intermittenti e i venditori a domicilio.
  7. Anche il blocco licenziamenti dovrebbe essere prorogato fino al 31 gennaio.

Nel nuovo decreto è previsto inoltre un finanziamento di 30 milioni per il servizio nazionale per il tracciamento dei contatti, lo stop ai pignoramenti immobiliari e per permetter ai medici di base e pediatri di effettuare i tamponi rapidi.

“Lavoriamo per evitare il lockdown” – “Non abbiamo compiuto scelte indiscriminate”, ha detto il premier Conte. “Per evitare che la curva ci sfugga è indispensabile ridurre le principali occasioni di socialità. Solo in questo modo possiamo decongestionare i mezzi pubblici, evitare gli assembramenti, alleggerire il sistema dei tracciamenti. Se rispettiamo queste misure abbiamo buone possibilità di affrontare dicembre con una certa serenità, senza un sistema sanitario sotto stress. In caso contrario ci troveremo di fronte alla necessità di un lockdown, dobbiamo scongiurarlo”.

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